Customer Data Platform: come normalizzare e unificare i profili utente
Cookie, codici di identificazione e tool di tracciamento online sono i protagonisti dell’animato scenario della digital economy dove, ancora una volta, sono i giganti del web a definirne gli sviluppi futuri.
Apple, dopo essere stata pioniera nel 2017 del blocco del tracciamento dei cookie di terze parti sul suo browser – Safari –, ha recentemente introdotto nuove misure per tutelare la privacy.
L’ultimo aggiornamento di iOS presenta l’App Tracking Transparency, la funzionalità con cui Apple chiede all’utente se vuole che i suoi dati vengano inviati ad altre app a fini di profilazione pubblicitaria. La richiesta di opt-out è probabile che si riveli popolare. Attualmente, circa il 70% degli utenti iOS condivide, inconsapevolmente, i propri dettagli con editori di app. Con il nuovo tracking si stima che questo numero scenderà tra il 10% e il 15%.
Anche Google a partire dal 2022 non supporterà più i cookies di terza parte con il suo browser Chrome.
Le limitazioni nel tracciamento introdotte non possono che portare a una valorizzazione dei dati proprietari. Da soli, però, non bastano. È sempre più importante raccogliere informazioni in grandi quantità, ma ancor di più integrarle per ottenere un’immagine completa dell’utente.
Sebbene le informazioni siano generalmente disponibili, di solito sono disperse in più silos-database, piattaforme e sistemi che memorizzano i dati di un’azienda, ma che non sono collegati tra loro. In questo senso viene in soccorso un tool che combina dati di fonti online, offline e di terze parti al fine di creare una visione unica, dinamica e in tempo reale di ogni utente: la Customer Data Platform. La CDP applica il machine learning e l’apprendimento automatico per modellare, prevedere e consigliare l’esperienza ottimale per l’utente e prescrivere la migliore azione successiva, che si tratti di azioni di marketing, vendita o assistenza. La data activation avviene tramite targeting: i punteggi comportamentali assegnati ad ogni contatto consentono la creazione di segmenti di pubblico sofisticati a cui erogare interazioni ultra-personalizzate. L’attivazione di dati mirati renderà la customer experience straordinaria e permetterà di rafforzare l’acquisizione, la fidelizzazione e la lealtà dei clienti.
In estrema sintesi possiamo dire che la CDP è la chiave di volta dell’automazione delle campagne e della comprensione della custormer journey dei clienti, della segmentazione e dell’analisi dei dati, della pubblicità online e della personalizzazione real time. E siamo pronti a scommettere che sarà protagonista della customer experience futura.
Fonte: wired.it